Ferrata della Memoria - Diga del Vajont

29 maggio 2016


Non ci hanno di certo scoraggiato ne le brutte previsioni meteo né le nuvole che la mattina coprivano il cielo.

Arrivati nel parcheggio, sito poco dopo Codissago, ci siamo divisi in due gruppi: il primo per percorrere il tratto di strada che porta alla Diga e al sentiero Troi de Moliesa mentre il secondo in direzione della Ferrata della Memoria.
Con una decina di persone siamo saliti fino alla strada e da qui, attraverso le gallerie, ambiamo raggiunto la Diga del Vajont.
Proseguendo poi a sinistra, per il sentiero che si sviluppa nel bosco, dove sono visibili i pochi resti del villaggio degli operai Fino al Troi de Sant' Antoni. Tratti di sentiero affiancati da muri terrazzati fino alle vecchie cave di lastre con le quali venivano costruite le tegole dei tetti di Casso. Infatti giunti al piccolo abitato si può notare questa particolarità oltre ad ammirare i vicoli, le casette e i fiori mantenuti con cura.
Nel frattempo l'altro gruppo passando prima per alcune gallerie, un tempo usate per la costruzione della diga, ed un primo tratto di ferrata orizzontale per poi cominciare la vera e propria parte più esposta ed impegnativa con passaggi a volte molto tecnici, sempre con la vista sulla diga.
Dopo una breve sosta ed alcune foto siamo scesi per ricongiungere i due gruppi ed effettuare la visita guidata alla Diga.
Un arricchimento di informazioni sul disastroso evento e la passerella sulla diga con visuale ampia sulla zona circostante avranno lasciato un'impronta nella mente dei presenti.
Un grazie va a tutti i partecipanti in particolare a quelli di Rovereto e di San Lorenzo in Banale per la compagnia, la simpatia e l'opportunità di scambio di idee e di confronto.

 

 

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