Rifugio Fronza -Roda di Vael

09 luglio 2017

Giunti in prossimità della seggiovia Laurin 2 il cielo era interamente coperto dalle nuvole. Una breve sosta alla malga per fare colazione e decidere che itinerario fare, visto che anche le previsioni meteo non promettevano bel tempo nell’arco della giornata abbiamo optato, a malincuore, di rinunciare a fare la ferrata Santer.     Siamo quindi saliti in seggiovia fino al Rifugio Fronza dal quale abbiamo iniziato l’escursione.                            Abbiamo percorso la parte alta del sentiero di Masar, ai piedi delle montagna. I cinque chilometri di questo sentiero corrono proprio sotto gli strapiombi giallo-rossastri della celebre parete rossa della Roda di Vael.    Il panorama abbraccia da qui l'intero gruppo del Latemar.                                                                        Infatti, nonostante il tempo incerto, un panorama stupendo ci circondava; qualche goccia d’acqua ci fatto subito preoccupare ma è stato solo un attimo poi per il resto della giornata è uscito il sole.                                  

Poco prima del rifugio Roda di Vael abbiamo incontrato un’aquila di bronzo, di grandi dimensioni, che è il monumento dedicato a Theodor Christomannos, alpinista e pioniere del turismo dolomitico. Fu lui infatti a ideare la Strada delle Dolomiti da Nova Levante a Vigo di Fassa, costruita il 1885 ed il 1909, e a sviluppare turisticamente la zona di Carezza, dove vi apre il primo grande albergo delle Dolomiti il Karersee, frequentato dalla nobilta' e dalla borghesia austro-tedesca.  Giunti al Rifugio Roda di Vael abbiamo pranzato tutti insieme e poi alcuni hanno scelto di salire sulla piccola montagnola lì vicino. Per il rientro abbiamo scelto di cambiare sentiero e scendere fino al Rifugio Paolina, una breve sosta e siamo risaliti fino al Rifugio Fronza dove abbiamo preso la seggiovia per ritornare al punto di partenza. 

 

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